Come è fatto un impianto idraulico

Come è fatto un impianto idraulico

Prima di realizzare in casa un impianto idraulico e chiamare un idraulico professionista, è bene informarsi circa le tipologie di impianti e le loro caratteristiche.

Queste nozioni saranno utili anche per individuare eventuali guasti prima di chiamare un pronto intervento idraulico. Vediamo insieme come orientarsi nel mondo delle acque domestiche per imparare ad individuare subito problemi o possibili modifiche da attuare.

Le tipologie di impianto idraulico.

Esistono due sistemi idraulici fondamentalmente e sono i sistemi di derivazione e a collettore. Nel primo caso ogni sanitario è collegato alla rete di distribuzione idrica mediante molteplici tubazioni. Nel secondo caso, invece, lavello, lavatrice, lavabo e ogni altro punto di erogazione di acqua è collegato singolarmente ad un unico tubo flessibile.

Si tratta, quindi, di un sistema privo di giunture sottotraccia molto utile in caso di perdite. Si, perché qualora dovesse verificarsi un guasto, l’idraulico potrà intervenire solo nella zona danneggiata.

Ci sarà poi una cassetta facilmente raggiungibile che conterrà il collettore dell’acqua calda e quello dell’acqua fredda, facilitando ogni tipo di intervento.

Com’è fatto un impianto idraulico.

L’impianto con sistema di derivazione avrà una o più colonne verticali che saranno necessariamente collegate ai tubi di distribuzione. Esso si comporrà di presa delle acque chiare con i relativi tubi dell’acqua fredda e dell’acqua calda. Questi possono essere realizzate in diversi materiali: pvc, rame o plastica.

Ci saranno, poi, i tubi di scarico agganciati a loro volta alla colonna delle acque nere. I tubi che servono a far defluire le acque verso l’esterno vengono solitamente fatti passare attraverso il pavimento o nella parte bassa delle pareti. Le acque nere si gettano nel tubo di scarico collegato al sanitario e al sifone. Sarà da lì che le acque reflue, quelle che necessitano di maggiore depurazione, proseguiranno attraverso il tubo di scarico interrato.

Nella manutenzione ordinaria dell’impianto idraulico c’è proprio la pulizia del sifone da eventuali residui depositati al suo interno. L’idraulico potrà intervenire nella pulizia evitando così cattivi odori ed ostruzioni idriche.

Di solito un impianto idrico che serve diversi appartamenti utilizzerà anche un’autoclave: un grosso recipiente che spinge l’acqua a risalire attraverso le tubazioni per arrivare anche agli appartamenti posti più in alto.

Diversamente, nell’impianto a collettore, la rete di distribuzione dell’acqua è parallela, per cui ogni punto di erogazione ha una singola tubazione di acqua calda e fredda. È definito così proprio perché le tubazioni partono tutte da un collettore a parete, il suo ruolo è quello di distributore centrale idrico.

Le tubazioni sono necessariamente flessibili e multistrato. Le giunzioni sono solo a vista facilitando l’intervento dell’idraulico in caso di guasto. No quindi, a perdite d’acqua o ad allagamenti dovuti alla rottura di un tubo ma anche manutenzione più semplice.

L’intero sistema, inoltre, è richiudibile attraverso un rubinetto principale (esattamente come quello a derivazione).

Infine, completano gli impianti idraulici, i contatori. La loro funzione è quella di conteggiare il consumo dell’acqua. Esso può essere generale o di ogni singolo appartamento, in modo che ognuno possa tenere sotto controllo i propri consumi.

rosita